martedì 17 giugno 2025

Articolo fine stagione 2025/2026!


C'è quel momento, durante una partita, in cui ti accorgi che non stai più pensando. La pallina arriva, tu rispondi, lei torna, tu attacchi. È un dialogo silenzioso fatto di riflessi e intuizione. E quando finisce, ti chiedi dove sono finiti gli ultimi venti minuti della tua vita.

Quest'anno alla Fortitudo è successo esattamente questo, ma moltiplicato per centinaia di persone. Sedici squadre che non sono retrocesse - dalla D3 alla C1, tutte ancora in piedi - ma soprattutto una palestra che è diventata il posto dove tutti volevano essere.

Le promozioni che fanno rumore (e qualche salto di gioia)

Due squadre che hanno fatto quello che dovevano fare, ma l'hanno fatto davvero bene. La Fortitudo 15 - Arsen Cirelli, Nicola Assenza, Morris Vespignani, Gianni Garuti, Mirco Borsarini - ha preso la D3 per le corna e ora è in D2. La Fortitudo 13 con Davide Azzaroni , Giancarlo Bini, Angelo Messini, Marcello Martinelli e Francesco Zanchini ha fatto la stessa cosa con la D2 e ora gioca in D1. Non è stato facile, ma loro hanno reso tutto più semplice.

E, a proposito di salire di categoria, la Fortitudo 2 Blu (Andrea Corsini, Andrea Melloni, Daniel Luparu, Gerardo Caronno) ha fatto il suo con la D1 ed è finita in C2, mentre i Fortitudo Master (Giancarlo Bini, Manfredi Baroncelli, Andrea Corsini, Davide Azzaroni) hanno letteralmente volato dalla Serie C Regionale alla Serie B Nazionale. Praticamente inarrestabili.

Le nostre ragazze, una storia tutta da raccontare

E poi c'è stata la supersquadra totalmente femminile - Mary Hachfeld, Silvia Traversi, Marzia Martinelli, Margherita Bacioccola e Zixin Zhao - che ha scritto una delle storie più belle della stagione.

Partita sottotono, quasi timida, ha fatto il girone di ritorno come se avesse improvvisamente deciso di mostrare chi era davvero. Hanno trasformato quello che sembrava un campionato anonimo e destinato alla disfatta in un'epopea personale, dimostrando che a volte ci vuole solo il momento giusto per tirare fuori il meglio di sé.

Più di una palestra: la Fortitudo community

Ma le promozioni sono solo la punta dell'iceberg. Quello che è successo da Spin On quest'anno è stato speciale: la palestra è diventata un punto d'incontro per tutti, dalle famiglie, agli amici, ai singoli giocatori, creando una comunità variegata e dinamica.

Non è che si sono solo iscritti in tanti. È che si sono iscritti insieme. Genitori con figli, coppie, gruppi di colleghi. Alcuni si trascinano a vicenda, altri si sfidano già dal primo giorno.

Per dire, quest'anno la Fortitudo ha tesserato 223 atleti alla Federazione Italiana Tennistavolo, finendo al secondo posto tra tutte le società in Italia. Roba da non credere. E a guidare questa banda, ben 11 allenatori tesserati, pronti a svelare i segreti della pallina.

Quando il tennistavolo ti trasforma (in meglio)

C'è stato quel bambino di sette anni che per le prime tre lezioni non riusciva a mandare la pallina dall'altra parte del tavolo. Alla quarta ha iniziato a fare dritti che facevano vergognare qualche adulto. O quel signore più anziano che dopo 3 mesi eseguiva dei tagli che erano piccole opere d'arte: non aveva ritrovato i riflessi di quando aveva vent'anni, ne aveva sviluppati di nuovi, più furbi, più precisi.

Il tennistavolo fa questo: ti inganna completamente. Sembra un passatempo innocuo, invece è una droga perfettamente legale. Ogni scambio è un calcolo fulmineo dove devi prevedere tre mosse in anticipo, leggere le intenzioni dell'avversario, decidere dove piazzare la pallina. Il tuo cervello lavora a velocità folle mentre tu pensi di star solo giocando. È meditazione camuffata da sport.

Campioni e storie di successo (e l'incredibile versatilità del nostro sport)

In questo sport c'è questa cosa magica: qui la forza fisica non serve a niente. Conta l'intelligenza, la strategia, la capacità di adattarsi. Per questo funziona per tutti, davvero tutti. Abbiamo visto bambini battere adulti, adulti imparare dai bambini, atleti paralimpici giocare con una precisione che ti toglie il fiato.

Tipo Manfredi Paolo Baroncelli, che ha deciso di portarsi a casa il Titolo Italiano Paralimpico 2025 Singolare Classe 9. E Arsen Cirelli, che si è piazzato terzo ai Campionati Italiani di 6ª Categoria a Riccione, su oltre 600 iscritti. Mica bruscolini.

Ognuno ha trovato il suo perché. C'è chi viene per fare sport e mantenersi in forma, chi cerca la competizione pura e vuole vincere tutto quello che può, chi vuole migliorare tecnicamente e studia ogni singolo colpo, chi semplicemente ama fare partite senza troppe pretese.

C'è chi usa il tennistavolo per socializzare, chi per scaricare lo stress, chi per dimostrare a se stesso che può ancora imparare cose nuove. E tutti, incredibilmente, hanno trovato spazio. Sul tavolo le differenze spariscono. Resta solo la voglia di giocare, ognuno per i suoi motivi, tutti insieme.

Il tennistavolo non va in ferie

L'entusiasmo è diventato talmente contagioso che abbiamo dovuto arrenderci: organizzeremo corsi anche a luglio. Nel mezzo dell'estate, quando il buonsenso suggerirebbe mare e condizionatori. Ma qui succede una cosa strana: una volta che il tennistavolo ti prende, fermarsi diventa fisicamente impossibile. L’estate può aspettare. Il tennistavolo no.

Durante i tornei la palestra si è trasformata completamente. Diventava un posto vivo, rumoroso, dove ogni punto poteva scatenare un'esplosione di gioia o di disperazione. Gente che urlava per top impossibili, che rideva per errori assurdi, che tratteneva il fiato durante scambi infiniti.

E adesso, oltre a far tremare i muri di casa, andremo anche a far tremare quelli della Polonia! La Fortitudo infatti parteciperà alla finale del TT Intercup il 14 Giugno (con Giancarlo Bini, Massimo Zerbini, Alessio Zerbini, Maicol Stefanelli) per la vittoria del girone.

I nostri pilastri: squadra che vince non si cambia (o quasi)

Dietro tutto questo ci sono le persone giuste. Michele Cancemi e Bianca Bracco che spremono il meglio dagli agonisti con quella pazienza chirurgica che serve quando ogni millimetro conta.

Guido Castaldini, Marzia Martinelli, Riccardo Cordiano e Mariano Greco che insegnano le basi a chi parte da zero, sapendo che ogni campione è stato prima qualcuno che non sapeva nemmeno tenere la racchetta.

Franco Andriani, il presidente che tiene tutto insieme senza mai fare drammi.

E Mary Hachfeld, il vero motore di tutto. Se c'è un problema, Mary lo risolve. Se manca qualcosa, Mary lo trova. Se tutto funziona sempre, è merito suo. Senza Mary saremmo un gruppo di persone con le racchette che non sa dove andare.

La famiglia Zerbini: una dinastia del tennistavolo

Impossibile non menzionare la famiglia Zerbini, una vera e propria dinastia del tennistavolo. Il padre, Mirko, non è solo il nostro vicepresidente, ma ogni settimana si arma di santa pazienza e pulisce la palestra con il robot messo a disposizione da Emmanuel Bini. I figli? Due fenomeni: Massimo Zerbini è il nostro numero uno in classifica su tutti i 223 tesserati (praticamente il nostro MVP della racchetta), e Alessio Angelo Zerbini, che a soli 16 anni è già al terzo posto e tra i migliori d'Italia per la sua età. Insieme a Maicol Stefanelli, il nostro numero due, saranno loro a rappresentare la Fortitudo al massimo livello nella Serie C1 2025/2026.

Insomma, il futuro è già qui.

Il segreto della Fortitudo

Il vero segreto di questa stagione è stato capire una cosa semplice: il tennistavolo non è solo uno sport. È una scusa perfetta per scoprire chi sei quando smetti di pensare troppo. È quel momento in cui realizzi che la coordinazione non è questione di età, che la strategia non è questione di esperienza, che divertirsi non è questione di bravura.

È una lezione che vale dentro e fuori dalla palestra. E mentre chiudiamo i conti di questa stagione incredibile, sappiamo già che a settembre si riparte. Con le stesse racchette, la stessa passione, e quella certezza che ci accompagna sempre: alla fine, la pallina è rotonda per tutti.